Matteo Canova

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Matteo Canova

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Sono nato nel 1978 in una piccola Valle all’estremo sud del Piemonte, al confine con la Liguria: la Val Tanaro, dove non ci sono grosse montagne ma molto ricca di “grotte” tra le più estese d’Italia e grazie alla vicinanza con il mare molto ricca di neve durante i periodi invernali in quanto le perturbazioni quando entrano nel golfo Ligure, incontrando l’aria fredda delle prime Alpi Liguri, scaricano parecchia neve su queste cime. Di conseguenza già da piccolo avevo trovato la mia strada: pestare neve d’inverno ed esplorare grotte durante il periodo estivo!! E così è trascorsa la mia infanzia e la mia adolescenza…. poi crescendo e pestando sempre più neve è arrivato il periodo delle gare di sci-alpinismo, i miei miti erano MERALDI-PEDRINI (di Fabio avevo un poster in camera mentre correva in discesa con il completo della FILA)….. e di li la voglia di emularlo, ma allora si correva con sci pesantissimi (Tua,…) attacchi ancor più pesanti (Marker, Emery, vaude,…) e scarponi ancora di più (Koflack,….). Non ricordo più l’anno ma all’improvviso sono arrivati come il regalo di Natale gli sci TRAB ULTRA verdi e blu (quelli alla nostra portata a livello economico) e per i boss quelli blu e gialli i TRAB AERO….. e come attacchi i DYNAFIT. Da quella data il mondo delle gare di sci-alpinismo è cambiato, i tempi di ogni competizione venivano abbassati e così i risultati cominciavano ad arrivare, e così ho cominciato ad accedere a gare più importanti: il Tour du Routor, la Pierra Menta e la riedizione del Mezzalama che cominciò a rivivere dopo anni di sonnolenza… se non sbaglio era il 1997. Così sono andato avanti a fare gare fino ai 24 anni quando mi sono laureato in Disegno Industriale presso il Politecnico di Torino, nello stesso anno sono stato assunto dalla ditta Ferrino di Torino come progettista e da lì ho abbandonato il mondo delle gare perché allenandomi meno non riuscivo ad ottenere i risultati prescelti. Lavorai in Ferrino per quasi 2 anni, poi durante la seconda stagione si testavano tende e sacchiapelo per il progetto HIGH LAB presso il rifugio Quintino Sella al Castore e li lo staff della progettazione, di cui facevo parte, era accompagnato quotidianamente da guide alpine che si occupavano della nostra sicurezza; terminato il lavoro progettuale ci accompagnavano a effettuare qualche escursione e proprio in quei momenti una guida mi disse: “ti muovi bene, perché non provi la selezione da Guida Alpina?”. Subito non diedi peso a questa affermazione, poi le sere seguenti quella domanda mi balenava in testa e non riuscivo a dormire; a settembre diedi la selezione guide alpine e la passai! Nello stesso anno mi sono licenziato e mia mamma per un mese non mi ha più parlato dicendo che ero matto! Da quella data (2004) la mia vita è cambiata: di una passione sono riuscito a farne un lavoro che tutt’oggi continuo a fare con immenso piacere conoscendo ogni giorno posti e persone nuove!

Automain Results

Con il passare del tempo i miei ruoli sono cambiati notevolmente e arricchiti ma sempre tenendo come filo conduttore il mestiere di Guida Alpina: - ho iniziato con il fare il responsabile valanghe presso la stazione del Mondolè ski (PratoNevoso e Artesina), poi il responsabile di gare di sci alpinismo (Tre Rifugi) e poi Coppa del Mondo Di sci alpinismo presso Prato Nevoso per tre anni - l’allenatore FISI per la squadra AOC regionale piemontese di sci-alpinismo - contemporaneamente ho sempre militato nel Soccorso Alpino Piemontese diventando tecnico di elisoccorso, istruttore regionale di soccorso alpino e tecnico di centrare operativa 118 - come guida ho raggiunto diverse specializzazioni, canyoning, lavori su fune, - pochi anni fa ho raggiunto uno dei titoli ai quali ambivo di più: istruttore nazionale delle guide alpine: il seguire la formazione di nuove guide alpine, dargli consigli, seguirli nel loro percorso formativi, forse è uno dei ruoli che negli ultimi anni mi da più soddisfazione Con il passare degli anni il mio lavoro come guida mi ha portato sempre di più all’estero nell’accompagnamento di gruppi: - dallo sciare in Norvegia, all’Islanda alle montagne Turche fino al Giappone - dall’arrampicare in Giordania nel Wady Rum, fino al Marocco e alla Grecia (Kalymnos, Leonidio) - dalle salite Himalayane a quelle in Ladack - …….. La cosa che continuo ad amare di più di questo lavoro è l’essere circondato da persone sorridenti che hanno voglia di stare bene!